Azienda la gestione contesa tra figlio e amministratore di sostegno
- Avv Aldo Lucarelli
- 23 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 8 ore fa
Cosa accade nelle aziende in cui il genitore titolare abbia conferito una procura generale per la gestione ad uno dei figli ma sopravvenga poi un amministratore di sostegno nominato su interesse dello stesso genitore o di altri parenti?
Azienda, cosa fare in caso di conflitto tra figlio procuratore ed l’amministratore di sostegno? Sono incompatibili?
Sì, l'amministratore di sostegno e un figlio che prima della nomina aveva una procura generale dal genitore possono andare in conflitto. anzi, è una situazione piuttosto comune.
La procura generale è un atto con cui una persona (il mandante, in questo caso il genitore) conferisce a un'altra persona (il procuratore, il figlio) il potere di compiere atti giuridici in suo nome e per suo conto,
relativamente a tutti i suoi affari o a una categoria di essi. La procura si basa su un rapporto di fiducia e presuppone la piena capacità di intendere e di volere del mandante al momento del conferimento.
Mentre l'amministrazione di sostegno è una misura di protezione giuridica prevista dall'ordinamento italiano (Legge 6/2004) per le persone che, per effetto di una infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell'impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi.
Lo scopo è quello di fornire alla persona un supporto flessibile e personalizzato, che limiti la sua capacità di agire il meno possibile, nel rispetto della sua dignità e delle sue preferenze.
L'amministratore di sostegno è nominato dal Giudice Tutelare, che ne definisce i poteri e i doveri.

Rapporto e Conflitto tra il Procuratore Generale e L'amministratore di Sostegno
Il punto cruciale è la capacità di intendere e di volere del genitore.
Quando il genitore era pienamente capace al momento del conferimento della procura: La procura era valida. Tuttavia, con la successiva nomina dell'amministratore di sostegno, la situazione cambia.
Assistiamo ad una prevalenza dell'Amministrazione di Sostegno: La giurisprudenza prevalente (e anche la Cassazione, con recenti pronunce come l'ordinanza n. 16052 del 10 giugno 2024) tende a ritenere che la nomina dell'amministratore di sostegno faccia venire meno gli effetti della procura generale preesistente, almeno per gli atti rientranti nelle competenze attribuite all'amministratore di sostegno dal decreto del Giudice Tutelare.
La procura si fonda sulla piena capacità del mandante. Se in seguito viene accertata una menomazione che rende necessaria l'amministrazione di sostegno, viene meno il presupposto della piena capacità che giustificava la procura.
Inoltre, l'amministrazione di sostegno è una misura di protezione superiore e più incisiva, sottoposta al controllo del Giudice Tutelare, che mira a tutelare gli interessi della persona fragile nel modo più opportuno.
La norma di riferimento è l'art. 1722 c.c.: Sebbene l'articolo 1722 del Codice Civile preveda l'estinzione del mandato (e quindi della procura) in caso di interdizione o inabilitazione del mandante, la giurisprudenza estende questo principio anche all'amministrazione di sostegno, soprattutto in virtù dell'art. 411 c.c. che permette di applicare al beneficiario le norme relative a interdetti/inabilitati qualora il Giudice Tutelare lo ritenga necessario.
Il conflitto può sorgere per diversi motivi:
Diverse visioni sulla gestione del patrimonio: Il figlio (ex procuratore) potrebbe avere idee diverse dall'amministratore di sostegno su come gestire i beni del genitore.
Interessi personali: Il figlio potrebbe avere interessi propri che possono entrare in contrasto con gli interessi del genitore, cosa che l'amministratore di sostegno, in quanto "terzo" (anche se può essere un familiare, deve agire nell'esclusivo interesse del beneficiario e sotto il controllo del Giudice), è tenuto a prevenire.
Il Giudice Tutelare valuta attentamente eventuali conflitti di interesse, e in presenza di un conflitto familiare significativo, può nominare un amministratore di sostegno esterno al nucleo familiare.
Mancanza di comunicazione o collaborazione: Difficoltà nel coordinamento tra le due figure, soprattutto se il figlio si sente scavalcato o non riconosciuto nel suo ruolo precedente.
Ambiti di intervento: Anche se la procura decade per le materie rientranti nell'amministrazione di sostegno, potrebbero esserci aree non specificate nel decreto del Giudice Tutelare che il figlio potrebbe ritenere ancora di sua competenza in virtù della procura.
Ma cosa fare in caso di conflitto?
In caso di conflitto, la via da seguire è quella di rivolgersi al Giudice Tutelare. Il Giudice Tutelare è l'organo preposto a vigilare sull'operato dell'amministratore di sostegno e a risolvere le eventuali controversie che possono sorgere, sempre nell'ottica del superiore interesse del beneficiario, come previsto nel procedimento delineato dall'art. 407 del codice civile.
In conclusione, possiamo la nomina dell'amministratore di sostegno prevale sulla procura generale preesistente per gli atti che rientrano nella sfera di competenza dell'amministratore. Questo è finalizzato a garantire la massima tutela e protezione del genitore che non è più in grado di provvedere ai propri interessi autonomamente. Sarà quindi necessario verificare quale sia l'ampiezza dei poteri dell'amministratore di sostegno ed individuare le aree di conflitto tra i poteri del procuratore e quelli dell'amministratore.
Assistenza ad Aziende ed Imprese
Avv. Aldo Lucarelli
Commenti