top of page

La Farmacia nella Holding di famiglia


Nel presente caso studio affrontiamo un tema piu' volte sollecitato dai nostri lettori, spesso incuriositi dagli articoli di giornale riguardante la “holding” e la “farmacia” ove il patrimonio familiare sia composto da cespiti immobiliari e vi siano anche altre attività all'interno del nucleo familiare e si cerchi quindi nello stesso tempo un equilibrio tra gestione societaria, tutela dei rapporti familiari e successori, risparmio fiscale, circolazione dei beni e dei flussi e riparo patrimoniale, la risposta a tutti questi aspetti può essere la holding, o forse, no ma vediamo il perché.


La holding come società che detiene partecipazioni in altre società è un fenomeno in rapida ascesa nel panorama del diritto Italiano, guidato da illustri esempi delle note famiglie “Torinesi” e “Milanesi”.


La holding è una entità finanziaria ed ha lo scopo di detenere partecipazioni in altre società spesso con lo scopo del “controllo”. Facendo riferimento alla dizione del codice civile 2497 cc possiamo dividere le holding in “statiche” ove la partecipazione non sia collegata ad una attività di impresa, e dinamiche, ove per l'appunto vi sia una vera e propria attività di coordinamento delle altre società dalla stessa controllate.


La definizione di “statica” e “ dinamica” risulta anche utile in chiave fiscale, si veda a tale proposito le pronunce della Cassazione n. 6082 del 2023 e n. 7429/2021 in tema di non applicabilità dell'imposta per le partecipazioni attive secondo cui:


L'esenzione prevista dall'art. 3, comma 4-ter, del d.lgs. n. 346 del 1990 nei casi di trasferimento di partecipazioni sociali a favore dei discendenti, va così riconosciuta qualora essa consenta agli aventi causa l'acquisizione o l'integrazione del controllo della società e a condizione che quest'ultimi si impegnino, per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento, a proseguire l'esercizio dell'attività”


Sul tema leggi l'articolo completo:


La holding quale entità giuridica potrà avere quindi diversi utilizzi, si potrà avere una Holding “pura” di carattere finanziario, ove lo scopo sia di controllo strategico senza attività di produzione, una Holding Operativa, oppure Gestoria, o ancora Familiare, con lo scopo cioè di gestire i vari asset(s) familiari nella formula della società a responsabilità limitata o della SAPA, società in accomandita per azioni, al fine di tutelare le ricchezze di famiglia o di facilitare i passaggi tra le generazioni oltre che veicolare i flussi finanziari verso le necessità piu' prossime in una ottica complessiva di gruppo.


Non deve essere dimenticato che le varie società gestite tramite holding rimangono comunque entità a sé stanti, e nel caso della Farmacia anche scollegate da ogni ingerenza che rimane di competenza del direttore ai fini farmaceutici, ecco che quindi con la holding si può realizzare un controllo interno alle società ma le stesse poi saranno libere di muoversi nel rispetto delle proprie maggioranze societarie e nel caso della farmacia, delle disposizioni della legge di settore, si pensi alla legge 475/1968.



La Farmacia nella Holding di famiglia
La Farmacia nella Holding di famiglia

La Farmacia nella Holding di famiglia


Sarà quindi il caso di una holding di famiglia che detenga immobili e che abbia al contempo partecipazioni nella SRL in cui si può immaginare la farmacia, che rimarrà comunque un nucleo operativo a sé stante, tale da garantire il riparo da passività delle singole società.



Possiamo quindi dire che lo scopo della holding è quello di centralizzare il controllo garantendo un collegamento tra le società (più società) con una protezione patrimoniale, il patrimonio quindi potrà essere centralizzato nella holding mentre le gestioni (il plurale è d'obbligo) dovranno ricadere all'interno delle singole Srl.


Si può quindi ipotizzare la holding che detenga gli immobili e la farmacia che pur operando come azienda, sia anche in affitto in uno degli immobili del gruppo.



Una menzione particolare riguarda i profili contabili e fiscali collegati alla holding. Con la holding infatti è possibile accedere al sistema “PEX” ovvero il regime di esenzione del 95% dei dividenti ricevuti dalle società controllate e l'esenzione, sempre con il regime del 95%, delle plusvalenze derivanti dalle vendite di partecipazioni, ai sensi dell'art. 87 del Tuir, (testo unico imposte e redditi) oltre al meccanismo del “consolidato fiscale” in termini di compensazione degli utili e delle perdite tra le società del gruppo, riducendo così la pressione fiscale complessivamente intesa, ed alla gestione centralizzata dell'IVA come unico soggetto (Iva di gruppo art. 73 co. 3 dpr 633/72) e, elemento maggiormente interessante, l'accesso alla circolazione del capitale interno tra le società del gruppo, con il meccanismo dei prestiti tra le società. Questa è forse la cosa maggiormente appetibile per i flussi finanziari tra le società dello stesso gruppo.


Ci sono chiaramente aspetti “collaterale” da valutare come il costo gestionale della struttura holding, gli obblighi gestori, le possibili criticità in tema di inversione del corretto rapporto tra società madre e società gestita, ove cioè il controllo ricadesse nella società operativa che si trovi quindi a detenere anziché essere detenuta dalla società immobiliare, con il rischio quindi di generare criticità per il patrimonio e super garantire i creditori anziché dare protezione.


In sintesi, il meccanismo della holding è variegato ed offre ampie possibilità, ad avviso di chi scrive è necessario valutare attentamente il rapporto tra costi/benefici/rischi partendo dal dato oggettivo della dimensione del proprio business e della prevalenza di asset immobiliari rispetto a plurime società gestorie, anche in settori diversificati.


Si pensi quindi al caso in esame ove accanto ad una Farmacia Srl vi siano attività differenti gestite in altre società facenti parte del patrimonio familiare.


Si può immaginare una incompatibilità farmaceutica infra gruppo?

La risposta – ad avviso di chi scrive - dopo il caso marchigiano risolto dal Consiglio di Stato Adunanza Plenaria n. 5/2022 in tema di partecipazioni societarie attinenti una clinica ed una farmacia, è potenzialmente affermativa. Sul punto leggi l'approfondimento tra Holding di Famiglia e Farmacia nel nostro sito farmadiritto.


Può interessare anche



Cosa dire del meccanismo di finanziamento tra la Farmacia SRL e la holding di famiglia?

Per rispondere quindi al quesito posto possiamo ipotizzare un contratto di mutuo (anche senza ricorrere ad una banca la dizione corretta è sempre mutuo disciplinato dall'art. 1813 del codice civile) tra la Farmacia Srl e la holding alla quale la stessa appartiene, con lo scopo di finanziare e dare liquidità alla stessa capogruppo.


In questo caso sarà comunque necessario prevedere degli interessi da applicare all'operazione, ed il rispetto del “transfer pricing” ovvero gli interessi di mercato - interessi che avranno una componente “attiva” per la farmacia ai fini della componente del reddito e passiva per la holding ricevente ai fini della deducibilità.


Può anche interessare:


In una operazione del genere, aspetti importanti – chiedere al proprio commercialista – saranno quelli “occulti” come ad esempio il rischio fiscale di utili occulti dati dal tasso di interesse applicato o dal meccanismo di “thin capitalization”, ovvero quella situazione in cui il capitale della holding sia esiguo.


Nessun problema invece nella piu' lineare ipotesi di locazione degli immobili della holding alla farmacia, fermo le regole sulla tracciabilità e contabilità delle locazioni.


  

  


Diritto Farmaceutico e Societario

Avv. Aldo Lucarelli









il presente scritto non costituisce consulenza – caso di studio

Kommentarer


Disclaimer: 

gli articoli del blog non costituiscono consulenza sono casi di scuola ad uso studio di carattere generale e non prescindono dalla necessità di un parere specifico su caso concreto.

www.studiolegaleoggi.com/privacy

  • Youtube
  • Instagram
  • Facebook Social Icon
  • LinkedIn Social Icon
bottom of page