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Studio Legale Angelini Lucarelli
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Totem e decreto Balduzzi incostituzionale la legge ma che fine fanno le sanzioni?


La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 104, depositata il 10 luglio 2025 e pubblicata il 16 luglio 2025, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 7, comma 3-quater, del cosiddetto "decreto Balduzzi" (Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni nella Legge 8 novembre 2012, n. 189).


La sentenza stabilisce che è illegittimo il divieto assoluto di mettere a disposizione, presso qualsiasi pubblico esercizio, apparecchiature che consentano di giocare sulle piattaforme online.



La Corte Costituzionale con la sentenza del 10 Luglio 2025 ha posto fine ad una era di sanzioni amministrative fino a 20.000 euro per l'uso indistinto di qualsiasi apparecchiatura per gioco on line nei Bar Circoli e locali pubblici senza distinzione tra uso occasionale, accesso a piattaforme o accesso tramite Totem dedicati o PC o smartphone.


E' stato quindi dichiarato illegittimo il divieto indiscriminato e con esso la sanzione amministrativa connessa che arrivava a 20.000 euro.


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Ora rimane un "momentaneo" vuoto legislativo, la domanda è cosa accade alle sanzioni irrogate sulla base del decreto Balduzzi?

Per rispondere è necessario dividere le sanzioni in amministrative e penali.


Ed infatti allorquando una norma viene dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale, essa cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Gli effetti di questa dichiarazione sono generalmente retroattivi (ex tunc), il che significa che la norma è considerata invalida fin dalla sua origine, come se non fosse mai esistita.


Tuttavia, esistono delle limitazioni a questa retroattività, in particolare per quanto riguarda i "rapporti esauriti" o le situazioni coperte da "giudicato".

Vediamo cosa accade alle sanzioni amministrative già pagate:


  1. Sanzioni amministrative (non penali):

  2. Rapporti non esauriti: Se la sanzione è stata irrogata ma non ancora pagata, o se è ancora in corso un procedimento amministrativo o giurisdizionale, la dichiarazione di incostituzionalità travolge la sanzione. In questi casi, la sanzione non deve più essere pagata e, se è stato iniziato un ricorso, il giudice dovrà tener conto della pronuncia della Corte Costituzionale.


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  3. Rapporti esauriti (sanzione già pagata e non più impugnabile): Per le sanzioni amministrative, la regola generale è che la dichiarazione di incostituzionalità non consente di richiedere il rimborso di quanto già pagato se il rapporto si è "esaurito".


Quando si considera esaurito un rapporto?

  • Un rapporto si considera esaurito quando è intervenuto un giudicato, un atto amministrativo è diventato definitivo (ad esempio, per mancata impugnazione nei termini), o sono decorsi i termini di prescrizione o decadenza per richiedere il rimborso. In pratica, se la sanzione è stata pagata senza contestazione o se la contestazione non ha avuto successo e il provvedimento è diventato definitivo, il pagamento è considerato definitivo.


Da qui nasce l'esigenza di impugnazione degli atti amministrativi proprio per evitare che si "consolidino"

  • Quindi per sanzioni amministrative ordinarie: non si ha diritto al rimborso se la sanzione è stata pagata e il rapporto è "esaurito" (es. per mancata impugnazione o formazione di giudicato).


    Mentre per le sanzioni amministrative "sostanzialmente penali" come identificate dalla Cedu la dichiarazione di incostituzionalità può consentire la cessazione degli effetti e, in alcuni casi, la possibilità di ottenere il rimborso, anche se la sanzione era già stata pagata o era divenuta definitiva, in quanto prevalgono i principi di legalità e retroattività della legge più favorevole in materia penale.


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Stabilire se una sanzione sia amministrativa semplice o amministrativa sostanzialmente penale è compito del legislatore e del giudice, si può solo dire che le "sostanzialmente penali" sono sanzioni "afflittive" con caratteri di natura penale.


Molto interessante sarà quindi l'applicazione pratica della sentenza della Corte Costituzionale alle migliaia di cause pendenti avverso le sanzioni imposte negli ultimi anni per il recupero della sanzione che ad oggi sembra non più dovuta, con buona pace dei rapporti esauriti, ove solo una qualificazione come "sostanzialmente penale" potrebbe portare al risultato di una ipotetica - ma improbabile - restituzione delle somme pagate.


Avv. Aldo Lucarelli

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Disclaimer: 

gli articoli del blog non costituiscono consulenza sono casi di scuola ad uso studio di carattere generale e non prescindono dalla necessità di un parere specifico su caso concreto.

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