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Demolizione opera abusiva ed acquisizione comunale


Quale è il valore dell'accertamento dell'inottemperanza da parte della Polizia Municipale?


Affrontiamo su richiesta, il delicato problema della acquisizione al patrimonio comunale per i manufatti abusivi non demoliti, ove quindi non sia stata eseguita la demolizione nei 90 giorni, con particolare riguardo al valore della sanzione amministrativa che deve essere irrogata in caso di inottemperanza.


E' opportuno precisare ai sensi dell'art. 31 dpr 380/2001 co. 4 che "L'accertamento dell'inottemperanza alla ingiunzione a demolire, nel termine di 90 giorni, previa notifica all'interessato, costituisce titolo per l'immissione nel possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari, che deve essere eseguita gratuitamente."


Esistono due orientamenti il primo secondo il quale


il privato raggiunto dall’ordine di demolizione può richiedere la sanatoria delle opere eseguite, ai sensi dell’art. 36 D.P.R. 380/2001, anche oltre il termine di 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza; e tanto sulla base del tenore letterale del comma 1 del predetto art. 36, che ammette la possibilità di ottenere il permesso in sanatoria “fino alla scadenza dei termini di cui agli articoli 31, comma 3, 33, comma 1, 34, comma 1, e comunque fino all’irrogazione delle sanzioni amministrative” (cfr. T.A.R. Latina, sez. I, 11/01/2018, n. 16; T.A.R. Campania, Napoli, sez. VIII, 5/07/2017, n. 3631).


Demolizione opera abusiva ed acquisizione comunale


Ed un secondo piu' restrittivo in merito alla individuazione del termine ultimo entro cui presentare una istanza di sanatoria ex art. 36 cit., l’orientamento dominante nella giurisprudenza individua il suddetto termine in quello di novanta giorni previsto dalla norma citata (cfr. Cons. St., sez. IV, 27/12/2021, n. 8631; Cons. St., sez. V, 27/05/2014, n. 2713 e Cons. St., sez. VI, 04/12/2017, n. 5654).



Il diverso orientamento invocato nella pronuncia C.G.A. per la regione Sicilia, 24/12/2021, n 1075 si scontra con l’insuperabile rilievo per cui, decorso inutilmente il termine previsto per la demolizione, il manufatto abusivo è acquisito di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune, sicché colui che presenta la domanda di accertamento in conformità non è più proprietario del bene che intende sanare, con conseguente carenza di legittimazione all’avvio dell’iter procedimentale.


Al riguardo, giova ricordare che l’acquisizione gratuita costituisce un’autonoma sanzione (cfr. Corte Cost. n. 82 del 1991 e n. 345 del 1991) che segue l’inottemperanza all’ingiunzione a demolire.

Presupposto essenziale affinché possa configurarsi l’acquisizione gratuita è la mancata ottemperanza all’ordine di demolizione dell’immobile abusivo entro il termine di novanta giorni fissato dalla legge.


La giurisprudenza ha chiarito che l’effetto traslativo della proprietà avviene ipso iure e costituisce l’effetto automatico della mancata ottemperanza all’ingiunzione a demolire (cfr. Cons. St., sez. IV, 7 luglio 2014, n. 3415).

Ove quindi l’inottemperanza all’ordine di demolizione è pacifica, deve ritenersi che, tenuto conto dei principi innanzi espressi a proposito della natura dell’atto di acquisizione, deve ritenersi ininfluente la sussistenza (o meno) di atto di accertamento di inottemperanza all'ordinanza di demolizione, proprio in forza della natura automatica dell’acquisto da parte dell’amministrazione, a fronte dell’inadempimento del privato;


Demolizione opera abusiva ed acquisizione comunale


La soluzione che precede risulta in sintonia con la giurisprudenza, secondo la quale l’atto dichiarativo dell’accertamento dell’inottemperanza è necessario ai fini dell’immissione in possesso e della trascrizione nei registri immobiliari e non è costitutivo dell’effetto acquisitivo (cfr. Cons. St., sez. VI, 8 maggio 2014, n. 2368; Cons. St., sez. IV, 15 dicembre 2017, n. 5914); la giurisprudenza ha altresì precisato che il verbale di accertamento dell’inottemperanza non assume portata lesiva degli interessi del privato,, ne consegue la non impugnabilità di tale verbale e la sostanziale irrilevanza della sua notificazione (cfr. Cons. St., Sez. V, 17 giugno 2014, n. 3097).


A tale conclusione raggiunta dal Consiglio di Stato 1434/2023 si contrappone una piu' possibilista ovvero la sentenza Consiglio di Stato n. 569/2023 secondo la quale invece


il mero trascorrere dei 90 giorni non conclude il procedimento amministrativo volto a tutelare l’integrità del territorio violata dalla costruzione abusiva...Non sarebbe conforme ai principi sopra richiamati una lettura dell’articolo che finisse per considerare legittima l’applicazione di una sanzione amministrativa particolarmente afflittiva prescindendo dal suo accertamento oltre che dalla sua formale irrogazione”; ..




Demolizione opera abusiva ed acquisizione comunale


Ed ecco quindi il secondo orientamento meno restrittivo, che "salva" ancora il privato in attesa della sanzione amministrativa:


"Può, pertanto, ragionevolmente concludersi che l’effetto traslativo della proprietà a favore del Comune, secondo la sequenza procedimentale prevista dall’art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, avviene solo a seguito del provvedimento di accertamento dell’inottemperanza alla ingiunzione a demolire.” (CGARS, sez. riun., parere 16 febbraio 2023, n. 81)."


Quale che sia l'iter si tratta di un procedimento complesso con fasi ben scandite da analizzare complessivamente.





Avv. Aldo Lucarelli

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